Questo articolo e’ tratto dal libro di Patrick Obissier “Guarigione e destino familiare-la codifica biologica delle malattie’ , pur essendo stato scritto in tempi non sospetti (2003), a mio parere ci da una chiave di lettura sul momento storico, sociale, economico e sanitario che stiamo vivendo in questo momento di Covid 19.
…”Come non amare la gente, i propri familiari, quando tutta la logica del loro comportamento diventa visibile? Come non amare il prossimo o l’avo, quando sappiamo che conflitti biologici ancestrali ne giustificano il comportamento, quando riusciamo finalmente a capire? Nel momento in cui conosciamo l’impatto di un’unica impressione sull’organismo, non saremo piu’ in grado di sviluppare continui conflitti con i nostri familiari.
Sparira’ l’abitudine della nostra societa’ a cercare, in caso di disastro, un colpevole vivente, visibile e tangibile a cui far pagare il fio. Il microbo, il virus, angeli custodi delle cellule verranno assolti. L’uomo perdera’ cosi’ l’occasione di svalutarsi, ossia di mettersi in posizione di vittima di fronte a una presupposta violenza della popolazione microbica. Rivalutare i microbi significa tornare a valorizzare la parte microbica invisibile in se’ e anche assumersi la responsabilita’.
Attorno al 2000, migliaia di bovini perfettamente sani sono stati inceneriti perche’ portatori di un prione e ancor oggi milioni di uomini e donne vengono etichettati, emarginati, isolati e infine condannati perche’ un dogma frettolosamente stabilito attribuisce al virus HIV una totale responsabilita’. Il microbo e’ inoffensivo se non sussiste conflitto biologico. Ma per risolvere un conflitto biologico non servono laboratori, fabbriche, reti commerciali. That is the question…
La paura di un virus
puo’ fare piu’ male
del virus stesso.
La paura di una malattia
fa venire la malattia.
I nostri responsabili politici diverranno piu’ coscienti della portata delle loro decisioni grazie alla conoscenza delle prime due leggi biologiche, quella del fattore scatenante delle malattie fredde e quella della risoluzione del conflitto, che innesca la malattia calda riparatrice. La paura vissuta da una generazione si trasforma in malattia nella generazione successiva. Per questo motivo tutte le campagne allarmistiche “contro”dei paesi ricchi sono generatrici di malattie.
La conoscenza del fenomeno di trasmissione transgenerazionale conferisce agli esseri umani la capacita’ di agire sul destino dei loro discendenti, fa nascere nell’uomo d’affari e nel politico una coscienza planetaria atemporale, insegna loro che il tempo e’ spazio reiterato e che il “dopo di me il diluvio” e’ un comportamento filodistruttivo e pertanto autodistruttivo.
L’ideologia politica e’ in panne sul ciglio della strada. Aspetta nuovo carburante, un’energia ne’ di destra ne’ di sinistra. Il timore dell’irrazionale e’ stato trasmesso a tutti noi (forse che il piu’ forte di noi non ha avuto momenti di superstizione?) e la sua scomparsa ci guarira’ dalle nostre illusioni collettive.
Non e’ possibile oggi elaborare nessun progetto di societa’ fintanto che sette, lobby e uomini politici seguitano a credere nell’insensato (il microbo e’ cattivo, il delinquente e la cellula cancerizzata sono pazzi, la natura stessa puo’ essere pazza, Il Maligno tenta l’uomo ecc.). Possiamo forse vedere l’armonia del mondo con addosso lenti deformanti?
Lo spirito competitivo si e’ impadronito di un buon numero di culture, di Paesi. La pubblicita’, le sceneggiature dei film, i giochi televisivi, quelli sportivi e la corsa alla promozione si articolano intorno a un’equazione folle: eliminare l’altro.
Una data competizione puo’ anche avere dei meriti, ma paragonarsi, essere piu’ forti dell’altro, preoccuparsi del giudizio altrui sono idee malsane. Apparire e’ diventato piu’ importante di essere, essere nell’uno, nell’amore. Malattie ossee, leucemie e altre ancora sono il prezzo da pagare per le societa’ che si sono lasciate sedurre dalle sirene dell’egocentrismo e del confronto. La separazione e’ un’illusione morbosa.
GUERREGGIARE CON AMORE
Se il principio della guerra e’ naturale e biologico, poiche’ gli esseri viventi mettono molte energie nella difesa del loro territorio o per conquistarne di nuovi (come afferma Paolo Coelho, una spada che non serve e’ una spada che arrugginisce), la pratica della guerra tra esseri umani dovrebbe ispirarsi un giorno ai combattimenti tra animali della stessa specie.
Sono rari gli animali di un’unica specie che si uccidono tra di loro. L’uomo, stranamente, ha dimenticato (da quando esistono i mercanti d’armi?) che puo’ fare la guerra con i propri simili senza che alla fine del rituale vi siano morte e sofferenza.
Il lupo vinto offe la carotide, quello vincitore volta la testa… Dalle crociate ai genocidi legittimati dal credere nell’esistenza del bene e del male, l’uomo ha dimenticato il senso biologico del combattimento.
Il vecchio cervo redarguisce il giovane pretendente che sognava di diventare il capo, ma non lo uccide, nemmeno dopo ore di lotta. Eccezion fatta per gli animali, solo i cuccioli d’uomo nei loro rituali guerrieri durante i momenti di svago sanno ancora che la guerra va fatta con amore, secondo gli archetipi del combattimento solidale, scuola che stimola la sopravvivenza. Ad ogni modo e in fin dei conti e’ sempre il morbido a logorare il duro.
I denti dell’erpice si consumano a furia di graffiare la terra, per quanto questa sia meno dura dell’acciaio. Non e’ il popolo piu’ armato, piu’ corazzato, piu’ aggressivo, non e’ la filosofia piu’ rigida quella piu’ totalitaria e trionfare infine, bensi’ la flessibilita’ degli uomini, la loro mobilita’, l’adattabilita’, in breve la capacita’ d’amare. La sensibilizzazione ai funzionamenti biologici del vivente permette di trasformare il cuore dell’uomo.
Tutti senza eccezioni vogliamo un domani felice, vogliamo vivere con la gioia e la soddisfazione nel cuore. Risaliamo dunque all’origine dei nostri conflitti prima di formare i battaglioni…
Chi ha interesse a pianificare prospettive di guerra? Come dice il saggio, la guerra inizia al secondo colpo di fucile. Ma il vincitore e’ colui che va oltre lo spirito di discordia…
Gli individui stanno all’universo come le cellule stanno all’individuo. Quando gli uomini uccidono altri uomini, il mondo va in depressione. L’illusione di separazione impedisce agli uomini di vedersi tutti uniti al servizio della specie umana, al servizio di un grande Tutto cosmico. All’interno di un essere vivente, tutte le cellule sono utili e nessuna e’ piu’ importante dell’altra. All’interno dell’organismo “Terra-universo”, nessun uomo e’ piu’ importante dell’altro.
“Cio’ che fate al vostro prossimo lo fate a voi”. Ogni antenna radio non e’ forse anche un ricevente delle proprie emissioni? L’evoluzione di qualche individuo, le prese di coscienza, la’ dove occorre, nella storia dei popoli, permettono l’instaurarsi della pace. Atti metaforici collettivi svolti consapevolmente sono generatori di pace. Un giorno gli uomini impareranno, come i loro cugini animali, a fare la guerra senza uccidere e senza distruggere la natura.”